Today, nearly twenty years after its publication, a reading of Urbanistica no. 116, the monographic issue on the General Regulatory Plan (Piano Regolatore Generale – PRG ’08) of the city of Rome, edited by Laura Ricci, the youngest of the Planning Office’s general consultants, gives us the complete sense of a ‘memorial’ in the true meaning of the word – an active testimony to the long and extraordinary era of government by centre-left councils. This season was marked by, on the one hand, an uncustomary convergence between conceptual and disciplinary elaboration and, on the other hand, by a political and administrative culture in which the Municipal Administration was committed to the planning process initiated in 1994 and concluding, in 2008, with the plan’s approval. This season, often and unsurprisingly referred to as the ‘Rome model’, shows once again that the local government requires both a convergence between ‘power and intelligentia’, and a “desire for guidance regardless of the forces of politics and government” (Marcelloni, 2001) outlining a permanence of intents in administration, for the purpose of implementing common, long-sighted objectives, the ones that are necessarily those conceived to be able to guarantee a dialogue with the city’s long times.

La lettura di Urbanistica 116, il numero monografico sul nuovo Piano regolatore generale di Roma, curato da Laura Ricci in qualità di più giovane dei consulenti generali dell’Ufficio di piano, restituisce oggi, a quasi vent'anni dalla sua pubblicazione, il senso compiuto di un ‘memoriale’ nell'accezione propria del termine, testimonianza attiva della lunga e straordinaria stagione di governo delle giunte di centrosinistra, connotata da una non rituale convergenza tra elaborazione concettuale e disciplinare, da un lato, e cultura politica e dell’amministrare dall'altro, che ha visto l’Amministrazione comunale impegnata nel processo di pianificazione avviato nel 1994 e conclusosi, nel 2008, con l’approvazione del piano. Questa stagione, spesso, non a caso, richiamata con la locuzione “modello Roma” dimostra, ancora una volta, che il governo della città richiede, sia una convergenza tra “potere e intellighenzia”, sia una “volontà di indirizzo a prescindere dalle forze politiche e di governo” (Marcelloni, 2001), che delinei una permanenza di intenti nell'amministrare, al fine di dare attuazione a obiettivi comuni e di lungo respiro, quali sono, necessariamente, quelli pensati per poter garantire un confronto con i tempi lunghi della città.

Sistemi e regole per un progetto collettivo di città. Il planning by doing del Piano di Roma / Systems and rules for a collective urban design. Planning by doing in the Plan of Rome / Morassut, Roberto; Ricci, Laura. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - 161:(2018), pp. 55-67.

Sistemi e regole per un progetto collettivo di città. Il planning by doing del Piano di Roma / Systems and rules for a collective urban design. Planning by doing in the Plan of Rome

Laura Ricci
2018

Abstract

Today, nearly twenty years after its publication, a reading of Urbanistica no. 116, the monographic issue on the General Regulatory Plan (Piano Regolatore Generale – PRG ’08) of the city of Rome, edited by Laura Ricci, the youngest of the Planning Office’s general consultants, gives us the complete sense of a ‘memorial’ in the true meaning of the word – an active testimony to the long and extraordinary era of government by centre-left councils. This season was marked by, on the one hand, an uncustomary convergence between conceptual and disciplinary elaboration and, on the other hand, by a political and administrative culture in which the Municipal Administration was committed to the planning process initiated in 1994 and concluding, in 2008, with the plan’s approval. This season, often and unsurprisingly referred to as the ‘Rome model’, shows once again that the local government requires both a convergence between ‘power and intelligentia’, and a “desire for guidance regardless of the forces of politics and government” (Marcelloni, 2001) outlining a permanence of intents in administration, for the purpose of implementing common, long-sighted objectives, the ones that are necessarily those conceived to be able to guarantee a dialogue with the city’s long times.
2018
La lettura di Urbanistica 116, il numero monografico sul nuovo Piano regolatore generale di Roma, curato da Laura Ricci in qualità di più giovane dei consulenti generali dell’Ufficio di piano, restituisce oggi, a quasi vent'anni dalla sua pubblicazione, il senso compiuto di un ‘memoriale’ nell'accezione propria del termine, testimonianza attiva della lunga e straordinaria stagione di governo delle giunte di centrosinistra, connotata da una non rituale convergenza tra elaborazione concettuale e disciplinare, da un lato, e cultura politica e dell’amministrare dall'altro, che ha visto l’Amministrazione comunale impegnata nel processo di pianificazione avviato nel 1994 e conclusosi, nel 2008, con l’approvazione del piano. Questa stagione, spesso, non a caso, richiamata con la locuzione “modello Roma” dimostra, ancora una volta, che il governo della città richiede, sia una convergenza tra “potere e intellighenzia”, sia una “volontà di indirizzo a prescindere dalle forze politiche e di governo” (Marcelloni, 2001), che delinei una permanenza di intenti nell'amministrare, al fine di dare attuazione a obiettivi comuni e di lungo respiro, quali sono, necessariamente, quelli pensati per poter garantire un confronto con i tempi lunghi della città.
Roma; PRG '08; urbanistica riformista; rigenerazione urbana
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Sistemi e regole per un progetto collettivo di città. Il planning by doing del Piano di Roma / Systems and rules for a collective urban design. Planning by doing in the Plan of Rome / Morassut, Roberto; Ricci, Laura. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - 161:(2018), pp. 55-67.
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